venerdì 13 gennaio 2012

Zuppa di porri e ceci con crema di parmigiano e gocce di balsamico

Ecco una nuova ricetta. Certo il tempismo non è proprio il mio forte, ma si può migliorare no?

Questa fa parte di quelle ricette che si fanno con quello che il frigo offre e d'inverno, una zuppa, benvenga :-)

Ingredienti per 4

  • 1  porro media grandezza
  • 2 patate medie
  • ceci - ho usato quelli nel cartone bonduelle/coop
  • 2 scalogni
  • 1 spicchio d'aglio senza l'anima
  • Brodo (dado bio) 750 ml
  • EVO - Olio umbro spremuto a Freddo - Poggiolio
  • sale qb
  • Pepe a piacere

per la crema di parmigiano
  • Parmigiano Reggiano 24 mesi Caseificio Bio Hombre
  • Latte fresco (va bene qualsiasi, io uso il Bio Coop microfiltrato)

  • Aceto Balsamico di Modena Giusti etichetta oro.

  • Pane tostato per accompagnare

Utensili
  • 1 pentola base larga e bordi alti
  • Tagliere
  • cucchiao di legno
  • pelapatate
  • Coltello per affettare
  • Mixer a immersione
  • Mestolo

Ecco adesso inizio...come al solito non ho fatto la foto, ma anche qui  i buoni propositi non mancano...

Tagliare a rondelle la parte bianca del gambo del porro. Eliminare invece le foglie verdi più dure (solitamente solo le prime due), lavare e tagliare a rondelle quelle interne più tenere.

Lavare tutto dentro alla centrifuga per insalata e centrifugare per eliminare l'acqua in eccesso (aiuterà a non fare schizzare l'olio).

Mettere la pentola sul fuoco e versare EVO 4 cucchiai. Aggiungere anche l'aglio e versare i porri. I porri cuociono molto in fretta e questo è un vantaggio se avete poco tempo a disposizione.

Mentre i Porri iniziano a stufare, pelare le due patate e tagliarle a cubetti o fettine sottili (cuociono prima).
Aggiungere in pentola quando il porro si è ammorbidito e mescolare. Lasciare andare un paio di minuti.

Scolare i ceci e aggiungerli ai porri e patate.

Aggiungere circa 750 ml di acqua e mezzo cubetto di dado Bio.

Mettere il coperchio e lasciare cuocere per circa 15/20 minuti mescolando di tanto in tanto. Salare e frullare con il mixer a immersione creando una crema liscia.

Laciare riposare. Se risulta invece ancora liquido, fare andare ancora un pochino a fuoco basso.

Preparare la crema di parmigiano sciogliendo in un dito di latte (circa 50/60 ml) il. parmigiano grattugiato (circa 30/40 gr). La consistenza non sarà molto densa.

Mescolare sempre mentre si fa sciogliere per evitare che si granuli.

Prendere due ciotole (magari di colore scuro) e iniziare a versare un mestolo di zuppa  e colando un po' di crema (basta poco). Aggiungere un altro mestolo. La crema creerà un disegno nella ciotola. Continuare alternando piccole colate di crema e mestolo di zuppa fino a dividere tutta la zuppa.


A questo punto colare alcune gocce/linee di balsamico creando dei giochi per decorare.
Versare un filo d'olio e una spolverata di pepe se si desidera.
Accompagnare con le fette di pane tostato.

Note: e' perfetta anche passata al colino per eliminare le fibre delle verdure. Dipende se si desidera una consistenza più granulosa o se si privilegia il gusto liscio.

Si possono anche aggiungere due/tre gamberi scottati a vapore.

...noi l'abbiamo gradita mooooooolto.

Alla prossima con un'altra zuppa nel sacco.

lunedì 22 novembre 2010

Marmellata di Cipolle Rosse

Ecco, questo è stato un esperimento della domenica, per accompagnare un filetto di maiale al forno. Marmellata riuscita abbastanza bene, il filetto (ho provato la cottura lenta ma devo avere sbagliato qualcosa) un po' meno, ma nel complesso niente male.

Ho guardato un po' di ricette in internet per darmi l'ispirazione e dopo ho iniziato il mio procedimento per la marmellata di cipolle (che forse sarà lo stesso di qualcun altro).

Per due persone ho usato:

2 cipolle rosse (peso sbucciat2 circa 225 gr)
60 gr zucchero bianco
50 gr zucchero di canna
aceto di vino bianco: mezzo bicchiere quindi circa 150 ml
2 foglie di alloro
3 chiodi di garofano
acqua qb

Procedimento
Pulire le cipolle e affettare sottili, mettere in una ciotola e aggiungere gli zuccheri, girare. Aggiungere l'aceto, le foglie di alloro e i chiodi di garofano. Mescolare il tutto e lasciare riposare coperto da pellicola o coperchio a seconda del contenitore usato. NB non avevo molto tempo per cui ho lasciato riposare solo 1 oretta mescolando di tanto in tanto.
Ho messo il tutto nella pentola e aggiunto acqua fino a coprire a pelo le cipolle e poi tutto sul fuoco basso (usate uno dei fuochi piccoli del piano cottura) dolcissimo.

Da qui lasciare cuocere lentamente le cipolle fino a che il liquido si assorbe, e aggiungere sempre un pochino di acqua e dopo ancora lasciare cuocere lentamente ripetendo se necessario. Ho fatto cuocere per circa 2 ore (minuto più...minuto meno...). In questo modo le cipolle si sono ingentilite e ammorbite e il risultato è stato davvero ottimo (giudizio della buona forchetta che ha assaggiato).

La prossima volta voglio provare a dare un primo giro di sbollentatura alle cipolle e poi effettuare il procedimento di cui sopra, per vedere se il sapore diventa ancora più delicato. (Ad ogni modo non abbiamo avuto nessun problema di digestione).

Ahimè non ho scattato foto...lo farò la prossima volta. Ottima per accompagnare il filetto di maiale insieme al purè! Provare per credere :-)

Quante assenze

Già...c'è poco da fare, il blog va curato e aggiornato, io invece non sono stata molto brava. In questo periodo mille impegni. Vi racconto però di una bellissima gita in Toscana dal 12 al 15 novembre,  ospiti dell'agritursimo Il Bonellohttp://www.poderebonello.it/. 4 Giorni in Val d'Orcia, tra panorami magnifici, cibo altrettanto buono e ospitalità. Il nostro itinerario si è svolto tra San Quirico, Pienza, Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, Sant'Antimo e la bellissimi abbazia, Siena, Saturnia e tanto altro. Inutile dire che l'Italia è un posto meraviglioso, ovunque vai c'è un pezzo di storia, una magia di panorami, un trionfo delle persone e delle tradizioni.

Ah indimenticabile la Fiorentina da Osenna in centro a San Quirico d'Orcia. Assolutamente da non perdere.

Tutto questo reso speciale dall'atmosfera di questo breve viaggio con la nostra piccola bimba di 8 mesi!





Un saluto a tutti

sabato 25 settembre 2010

Peperoni Rossi Marinati


Ecco qui la prima ricetta alla moda di mamma. La si usa da noi nel tipico antipasto all'albanese. Notare che cucina albanese del sud e quella greca hanno molte somiglianze per cui, a qualcuno, può sembrare familiare e già visto (intendo l'antipasto).
Questa ricetta rende il peperone digeribilissimo e profumatissimo e gustosissimo. Si può utilizzare per accompagnare grigliate, formaggi freschi (tipo feta, robiola ecc..)

Vado con gli ingredienti per due/tre persone, poi si aumenta secondo numero:

Tempo: mezz'ora + preparazione

1 pepereone rosso medio
2 spicchi di aglio
pepe nero in grani
1 foglia di alloro
1 tazzina di aceto di vino
1 cucchiaio di olio

Utensili
1 tagliere in legno/plastica
1 pentola a base ampia e bordi bassi + coperchio
1 coltello

Procedimento

Lavare e asciugare il peperone
Togliere il picciolo e pulirlo dai semini.
Dividerlo a metà sul tagliere e poi a filetti spessi circa 1 cm.
Appoggiare dentro alla pentola i filetti, aggiungere gli spicchi di aglio tagliati a metà, la foglia di alloro divisa pure a metà, i grani di pepe.
Aggiungere l'aceto.

Mettere la pentola sul fuoco basso! coperta e fare andare girando di tanto in tanto finche l'aceto sarà evaporato. All'evaporazione aggiungere un altro poco di aceto e il cucchiaio da cucina di olio EVO. Continuare ancora la cottura a fuoco basso finchè il peperone non è morbido. In tutto ci vorrà mezz'ora o poco più. Per chi lo desidera, si può aggiungere il sale, ma solo verso fine cottura.

Spero vi gusti! :-)p

Le prossime volte completerò la ricetta per l'antipasto e completerò con le foto che stavolta non sono riuscita a fare.

venerdì 24 settembre 2010

Prima o poi....

Inizierò ad inserire pure le ricette...è che non sono ancora brava con le foto, che secondo me sono un ingrediente importante per gli internauti!

Ancora un po' di pazienza... e spero di riuscire nell'intento.

Un saluto a tutti

Bakllavà

venerdì 3 settembre 2010

Perchè Bakllavà?

E' passato un po' di tempo dall'ultimo post...causa vacanza in un posto isolato dove internet non prende.

Qualcuno magari si chiederà il perchè di questo nome, beh è il nome di un dolce tipico che mia mamma fa sempre a Capodanno! Sì, Capodanno perchè Natale in Albania non veniva festeggiato (almeno non pubblicamente) e la festa tradizionale era il 31 Dicembre.
Il Bakllavà è un dolce fatto di pazienza e passione, ricordo ancora il rituale in ogni suo particolare e per ogni famiglia la sfida era chi lo faceva più buono e più Grande.
La sfoglia fatta di uova, farina e burro viene tirata a mano con un mattarello sottile come un dito...si fanno fino a 100 sfoglie che devono essere tirate sottili come la carta velina. Assomiglia molto alla pasta fillo. Immaginatevi la fatica.

Poi una volta stesa la pasta, si inizia a foderare una grande teglia rotonda (allora era rotonda) alternando a strati di sfioglia uno strato di noci trittate, zucchero, cannella, chiodi di garofano. Strato dopo strato...finchè tutta la pasta non è finita...poi si taglia tutto a rombi facendo già le porzioni, si cola del burro fuso e poi si inforna per almeno due ore.... immaginatevi il profumo che inonda le narici, ti riveste la pelle e impregna i capelli...E' Sublime.

Una volta cotto, il Bakllavà, di origini turche, viene lasciato raffreddare e poi bagnato con una glassa di acqua e zucchero...si lascia così e poi si gusta in tutta la sua bonta ipercalorica!!!!

Ah...tutto il procedimento dura un giorno e una notte intera...questa è la magia del Bakllavà.

venerdì 30 luglio 2010

Si Inizia

Era tanto che volevo aprire un blog. Era tanto che volevo scrivere della cucina che per anni ha accompagnato e accompagna la mia vita. Si parla spesso di cucina greca, turca, marocchina, indiana...ecc...ma poco di Albania e i cibi, si sa, sono crocevia di incontri, esperienze, viaggi e tanto altro e così questo blog non sarà solo un ricettario, ma un modo per viaggiare attraverso ricordi, cibo, storie, persone,fotografie e altro in una terra a me cara. La terra in cui sono nata e da cui sono emigrata all'età di 13 anni verso un altro paese che porto nel cuore, l'Italia e che fa parte di me allo stesso modo perchè è qui che sono diventata grande, sono cresciuta, ho affrontato importanti esperienze di vita, ho costruito la mia vita e la mia famiglia.


Un saluto e un benvenuto a tutti voi che leggerete, gusterete e viaggerete con me.
Bakllavà